© Testi di Paolo Rui e Costanza Favero
© Illustrazioni di Daniel Trudu
Contengono vitamina AI e sono studiati per rafforzare la vostra autostima di autori, le vostre conoscenze dei diritti e doveri che la professione comporta, la vostra voglia di migliorare ed emergere.
Grazie al nostro socio Gabriele M L Ferrara @skullagabe, sui nostri Canali Social le trovate in una nuova e simpatica veste dinamica, mentre qui le abbiamo organizzate in brevi schede che potete consultare con facilità.
Molti clienti propongono di lavorare in deroga a questi diritti e sta a noi autori conoscerli, comprenderli e farli valere. Questi diritti si dividono in:
1 – Diritti morali: diritto di firma, alla citazione nei crediti, all’integrità dell’opera, ecc.
2 – Diritti di proprietà degli originali, sia fisici che digitali.
3 – Diritti di sfruttamento economico o ‘copyright’ ovvero la libertà di poter concedere a dei clienti la licenza di riprodurre un’opera dell’ingegno, in cambio di un compenso proporzionato al tipo/i di utilizzo, all’area geografica e alla durata temporale di diffusione, alla tiratura, ecc.
*eccetto in situazioni molto particolari, dove questi svolgano un lavoro tecnico di riproduzione meccanica, senza alcun apporto creativo, ad esempio come intercalatori nelle animazioni.
Gli illustratori operano principalmente come lavoratori autonomi, ovvero senza un contratto a tempo indeterminato o simile accordo con un datore di lavoro.
Se, come autori, operano solo nell’ambito della concessione o licenza di diritti d’autore, possono lavorare tranquillamente senza la Partita IVA, emettendo delle note con ritenuta d’acconto agevolata del 20% sul 60% dell’imponibile (fino all’anno di compimento del 35mo anno di età) e, in seguito, del 20% sul 75% dell’imponibile.
Qualora una parte importante del reddito derivi anche da altre fonti quali vendite di originali, riproduzioni e manufatti, collaborazioni in ambito pubblicitario, docenze e altre attività commerciali, si deve aprire la Partita IVA scegliendo di operare in:
a) Regime ordinario
b) Regime dei minimi e o forfettario con un limite di reddito complessivo di 30.000€ c) Regime della ‘Flat tax’, con un limite di reddito complessivo di 65.000€
Visto che la maggior parte delle collaborazioni effettuate dagli illustratori riguarda concessioni e licenze di utilizzo e riproduzione di opere dell’ingegno, questi contratti devono prevedere la corresponsione di compensi per diritti di autore e/o royalty.
Accordi di ‘lavoro su commissione’ o ‘prestazione occasionale’, che hanno per oggetto disegni e illustrazioni, sono espedienti per aggirare la Legge sul Diritto d’Autore che prevedono l’assegnazione in toto dei diritti d’autore e riproduzione a un cliente.
È quindi sempre meglio utilizzare contratti di edizione per edizione o contratti di edizione a termine, bilanciati e nati proprio per mediare i rapporti tra autori e committenza.
Le discriminanti in generale sono:
• sono organizzati da enti pubblici, ONG senza scopo di lucro o da organizzazioni e aziende a scopo di lucro?
• Ci sono premi di valore ragionevole o pagano in natura?
• Sono gare per la raccolta di idee, mascherate da concorsi?
• Sono previste mostre o altri eventi promozionali delle opere selezionate sia fisiche che in rete oppure no?
• Vengono richiesti diritti di sfruttamento commerciale delle opere inviate, selezionate e/o vincitrici?
• Viene richiesta la ‘donazione’ delle opere inviate, selezionate e/o vincitrici?
Lo si può fare da sé, tramite terzi o facendo entrambe le cose.
Da soli ci si può promuovere attraverso sito, blog, Linkedin, FB, Instagram, su Pinterest, Behance o altrove, con mostre personali, partecipando a eventi e anche con la distribuzione di biglietti, libretti e altri strumenti.
Tramite terzi, lo si può fare con uno o più agenti, partecipando a gallerie collettive in rete come quella di AI, su illustratori.it, the Ispot, con mostre a tema o a selezione dietro concorso.
1 – Tempo: il tempo ha sempre un costo, perché nelle ore lavorate in un anno sono concentrate tutte le spese di affitto, materiali, alimentari, svago, malattia, assicurazioni, spostamenti, utenze, vacanze, ecc. Che si lavori o meno, queste vanno pagate comunque.
Pertanto più un lavoro è lungo da svolgere e più questo costerà.
2 – I diritti di riproduzione e sfruttamente sono come prodotti di un supermercato: più diritti vengono acquistati e più alto sarà il preventivo.
Questa può essere affrontata serenamente solo se si ha la consapevolezza di ciò che prevede la Legge, quelli che sono i nostri diritti, il valore del nostro tempo e del nostro lavoro, se si comprendono le esigenze effettive di chi ci sta di fronte e le clausole del contratto che ci troviamo a discutere.
La negoziazione è fondamentale per potersi tutelare e non avere problemi in seguito, anche a distanza di tempo.
È un accordo che sostituisce o anticipa un contratto e che deve prevedere necessariamente:
• nome, dati fiscali, indirizzo e contatti di entrambe le parti
• una descrizione precisa del lavoro da svolgere
• una descrizione dei compensi distinti voce per voce, le eventuali spese e il totale
• l’indicazione di eventuali imposte da aggiungere o meno e gli articoli di legge relativi alle esenzioni
• clausole di salvaguardia per l’autore in caso di cancellazione del lavoro per cause indipendenti dalla sua volontà
• data di emissione, durata dell’offerta e firma della controparte
Senza la firma il lavoro non può e non deve cominciare.
L’acquirente di un’opera non può esporla pubblicamente senza l’autorizzazione dell’autore né riprodurla per sé o per altri.
Per poterla tutelare occorre però una prova documentale che certifichi la data della sua creazione, paternità e o prima pubblicazione.
Questo può avvenire tramite registri pubblici e privati, marche temporali, atti notarili ecc. Inoltre è fondamentale firmarla sempre nei vari modi possibili prima della sua diffusione in rete perché se non mi tutelo io, nessuno lo farà al posto mio.