Formata da stimati professionisti dell’immagine si è riunita online ed è riuscita ad ottenere una selezione di opere condivisa, dopo un lungo e vivace confronto.
Crediamo sia importante sottolineare l’impegno e la professionalità che i giurati mettono nello svolgere il loro compito per darvi una idea di come l’esperienza possa rappresentare un momento di crescita anche per loro, sia a livello professionale che umano.
Tutti i commenti di giuria sono riportati in lingua italiana e in lingua inglese all’interno del catalogo.
Con emozione concludo la mia esperienza come presidente di giuria, un ruolo che ho abbracciato con entusiasmo e curiosità, consapevole della responsabilità di dover valutare il lavoro di tanti colleghi e aspiranti tali.
Con gli altri giurati, che ringrazio, abbiamo cercato di premiare non solo la tecnica, ma anche la capacità di raccontare storie e di emozionare. Sono orgoglioso di celebrare il talento di questi giovani illustratori e illustratrici: ricordo le difficoltà dei miei esordi, ma anche la passione e la tenacia che mi animavano. L’illustrazione è un’arte meravigliosa, un linguaggio universale che non conosce barriere linguistiche o culturali; sono convinto che il suo futuro sia ricco di promesse. Per questo, incoraggio tutti i partecipanti a non arrendersi e a coltivare ogni giorno il proprio talento.
Partecipare come giurato a un concorso di illustrazione è un po’ come entrare nel tribunale descritto da John Grisham in La giuria, ma con una differenza sostanziale: sul banco degli imputati non ci sono persone, ma disegni.
La sfida non è individuare un colpevole, bensì orientarsi in un mare di immagini che raccontano storie ed emozioni. Fortunatamente, le nostre decisioni sono libere dal peso della giustizia e guidate piuttosto da un’autorevole leggerezza, quella che favorisce il confronto costruttivo, lo scambio di idee e, infine, una scelta condivisa. Il verdetto unanime? L’illustrazione italiana, nelle sue infinite sfumature, gode di ottima salute.
Far parte della giuria di un concorso di illustrazioni è stata per me un’esperienza nuova, diversa dal mondo dell’animazione di cui solitamente faccio parte.
Giudicare così tante opere, tanto diverse tra loro, inizialmente mi ha spaventato, e mi sono chiesto quale fosse il metodo giusto per valutare il lavoro di queste persone, non avendo un background da illustratore. Ho realizzato, invece, guardando immagine dopo immagine, che anche nell’illustrazione, così come nell’animazione, ogni autore cerca di comunicare un’intera storia, nonostante abbia a disposizione un solo “fotogramma” del film. Ho quindi cercato di dare valore alla storia che si voleva raccontare, indipendentemente dalla bravura tecnica.
Quest’anno ho avuto il privilegio di far parte della giuria dell’Annual AI. E’ stata un’esperienza coinvolgente, interessante e anche di crescita personale. Sono arrivate moltissime proposte in ogni categoria, testimoniando quanto alta sia la passione e la vitalità dell’illustrazione.
Non è stato sempre facile distinguere e assegnare i punteggi. La qualità dell’immagine è stata valutata da vari punti di vista: originalità, livello tecnico e comunicativo, composizione. Lo scambio di opinioni tra i giurati ha permesso di osservare aspetti insoliti e, attraverso le differenti competenze professionali di ciascuno, l’esperienza si è rivelata proficua e stimolante. Mi hanno colpito in particolare alcune immagini tra gli inediti, la cui qualità, fatta di ricerca e sperimentazione tecnica, di poetica e di idee, raggiunge un livello molto alto, che testimonia l’efficacia e l’importanza del pensiero artistico rivolto al mondo della comunicazione. Un grazie di cuore al presidente e a tutti gli altri giurati. Il confronto con tutti loro ha sicuramente arricchito la mia esperienza, umanamente e professionalmente. Un grazie di cuore a tutti i partecipanti, compresi gli esclusi, che, con le loro immagini, hanno saputo raccontare anche qualcosa di sé, generosamente,con determinazione e passione.
Sono stata molto onorata di fare parte di questa giuria. Scegliere fra quasi 1000 opere in tanti campi diversi, di autori conosciuti e all’inizio delle loro carriere e usando tante tecniche diverse è anche una grandissima responsabilità.
Potersi confrontare con gli altri giurati, ognuno con la proprio competenza e sensibilità, ma anche una grande curiosità e apertura è stato un momento importante. Sono stata molto colpita dalla qualità dei lavori in generale. In particolare gli inediti, li pubblicherei tutti subito! E la categoria Studenti, che ha dimostrato grande maturità sia nella tecnica che nella narrazione. Unico dispiacere, vedere alcune opere competere in sezioni non idonee, errore che le ha indubbiamente penalizzate.
È stata un’esperienza molto interessante per me, un compito che ho inteso con responsabilità e con tanta curiosità.
È stato bello avere davanti agli occhi uno spaccato dello stato attuale dell’illustrazione italiana e devo dire mi sono divertito nel muovermi all’interno delle diverse categorie.Abbiamo visto e analizzato lavori professionali di alto livello così come proposte anche più amatoriali. Per ogni illustrazione presentata mi sono concentrato sul disegno in sé, la composizione, la scelta cromatica e la potenza di ogni disegno sono i tre aspetti per me fondamentali. È stato bello confrontarsi con i colleghi, sia nei momenti in cui ci trovavamo concordi sui giudizi e sia, se non soprattutto, quando da una divergenza di valutazione emergeva una riflessione più profonda.
È stata un’esperienza intensa giudicare quasi mille candidati in questa competizione.
Dietro ogni disegno c’è una personalità, una singolarità, un’intenzione particolare ed è sempre molto emozionante scoprire un artista emergente. Mi è piaciuto molto immergermi in così tanti mondi diversi e condividere ciò che pensavo di ogni candidatura con gli altri giurati. Ho constatato un talento incredibile e spero che questo incoraggi partecipanti e vincitori a eccellere nell’impegnativa disciplina dell’illustrazione.
Far parte di una giuria come quella di Autori di Immagini è stato molto stimolante. Come creativa e art director ho sempre avuto la passione per il linguaggio illustrato, l’ho utilizzato molto in pubblicità negli anni, quindi sono felice di essere stata scelta per rappresentare proprio l’illustrazione nell’advertising.
Giudicare non è mai facile, soprattutto quando si ha tra le mani la sensibilità e l’emotività degli altri. Questa giuria, tuttavia, ha rispettato con grande delicatezza e con senso di responsabilità il lavoro di tantissimi talenti, perché è proprio di talento che stiamo parlando. Mi ha infatti molto colpito positivamente la qualità delle opere che siamo stati chiamati a valutare. Ci sono stati dei passaggi non facili in cui ci è stato difficile scegliere. È stato molto costruttivo il confronto tra professionisti che hanno sguardi differenti, l’ho apprezzato e ringrazio la Presidente di Autori di Immagini che ha avuto la sensibilità di unire giurati ben compatibili e complementari tra loro. Gli illustratori in gara erano moltissimi e li ringrazio tutti, soprattutto quelli esclusi e mi rivolgo a loro incoraggiandoli a non smettere di disegnare. Ai vincitori e ai premiati, mando i miei più sentiti complimenti.
Aver fatto parte della giuria di Annual 2025 è stata un’esperienza istruttiva e gratificante.
Lo scambio in giuria con colleghi e professionisti che stimo mi ha ricordato una volta di più l’importanza della condivisione, anche a partire da posizioni e impressioni diverse. E poi, la possibilità di essere immersi nella bellezza delle centinaia di immagini iscritte: un piccolo privilegio che mi ha confermato, una volta di più, l’assoluta ottima salute dell’illustrazione italiana. Una scena ricca di talento e professionalità, che troverete sfogliando le pagine di questo Annual.
Ho accettato con molto piacere l’invito della Presidente e del Direttivo a far parte, come editrice di Carthusia, della Giuria per l’Annual 25, proprio per la mia grande passione verso il mondo dell’illustrazione e per il ricordo sempre vivo di Gianni De Conno, figura così legata alla storia dell’Associazione.
Sapevo che sarebbe stata un’avventura impegnativa, ma che uscire dalla mia “comfort zone” editoriale, sarebbe stato per me certamente stimolante: un’apertura verso forme e linguaggi illustrativi diversi, a volte davvero nuovi e sperimentali, quindi inaspettati e liberi. Ho constatato un livello generale di ottima qualità con lavori, in alcuni casi, davvero eccellenti e anche molto potenti sia dal punto di vista del segno che della loro capacità comunicativa. Il confronto conclusivo con gli altri colleghi Giurati sui finalisti è stata un’esperienza bella e arricchente. La qualità delle opere era molto alta e visto che, lo sappiamo, la “bellezza” aiuta a ritrovarsi, tra tutti noi si è instaurato subito un clima rilassato, divertito e collaborativo.
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